L’esperienza di Simona nelle Filippine: un sogno divenuto realtà!
Partecipare ad un progetto di volontariato internazionale è un sogno che ho inseguito per anni e finalmente ho avuto la possibilità di realizzarlo grazie a Isla ng Bata – L’isola dei Bambini.
Sono partita il 25 ottobre e sono arrivata a Calabnugan due giorni dopo. Nonostante la mancanza di sonno e il gran caldo, non sento stanchezza, ho solamente una grandissima voglia di arrivare in Casa Famiglia e incontrare le bambine di cui ho tanto sentito parlare.
Appena sono arrivata, senza neanche aver fatto un passo all’interno, la piccola Maria Julia mi è venuta incontro e mi ha preso per mano. “Questa è veramente un’isola felice“, penso. La casa è piena di bambine e ragazzine che corrono a piedi nudi, preparano dolci e pizze, studiano e si prendono cura l’una dell’altra, mentre Francesco e Flora si prendono cura di tutte loro.
Ogni giorno resto letteralmente scioccata nel vedere le bimbe che giocano, giocano sempre, con tutto e con niente. Sono ormai abituata a vedere bambini che si annoiano. E invece loro ridono. Ridono di gusto, ridono di cuore, e io penso “nonostante tutto”. Perché ho letto le loro storie, terribili e tristi, e allora ho smesso di pensare a loro come a delle bambine e ragazzine ma ho iniziato a vederle per quello che sono: delle piccole guerriere.
Più passano i giorni e più penso che vivere in un paese come le Filippine sia terribile e chi sceglie di farlo sia un pazzo. C’è chi dice che i pazzi salveranno il mondo, Francesco e Flora probabilmente non salveranno il mondo ma stanno sicuramente salvando la vita a tutte loro: a Christine, Laureen, Aljane, Julia, Lorence, Pamela, Paula, Apple, Clarisse, Divina, Roselyn, Mica, Diana Rose, Inna, Christina, Ella e a tutte le altre.
I giorni passano frenetici e me ne rendo conto. È per questo che cerco di memorizzare ogni istante, di allungare gli sguardi, allargare i sorrisi e stringere gli abbracci sempre un po’più forte.
Il tempo vola e a me sembra di non aver fatto niente. Vorrei aiutare e fare ancora di più e poi arriva la frase di Francesco che mi rasserena: “i volontari sono come dei giocattoli per le bambine, la cosa di cui hanno bisogno più di tutto è l’affetto”. E allora mi rassereno un po’pensando che non mi sono mai sentita meglio ad essere il giocattolo di qualcuno.
La partenza è arrivata. Mi guardo indietro e penso che ero partita con il desiderio di dare, dare e ancora dare e invece mi sembra solo di aver preso.
Sono tornata a casa e il mio cuore è più grande. Altro non potevo chiedere.
Simona Scivoletto, volontaria nella Isla House